Olympos è costruita ad anfiteatro ai piedi del monte Profeta Elia, a 250 metri sul livello del mare. La parte occidentale dell’isola sorge su un crinale a picco sul mare con vista in direzione di Kassos, Creta e l’isolotto Astakida.
Olympos è stata dichiarata comunità speciale nel 1948.[1] La superficie complessiva della comunità copre 104.876 km2. Confina a nord con la parte settentrionale di Karpathos e con l’isola vicina di Sarìa.
La comunità annovera 761 abitanti e include le località di Avlona, Diafani e Tristomo oltre agli isolotti di Sarìa, Αstakida, Astakidopoulo, Divounia e Hamili.
Nei dintorni essa include: Diafani – il porto di Olympos e il porto settentrionale dell’isola, Avlona (paese agricolo di Olympos con stalle e campi), il porto naturale di Tristomo con un piccolo insediamento, Arondea, Pei, Koilios ecc.
Tutte queste località producono olio di oliva, ortaggi, uva e altri prodotti agricoli. Si può facilmente distinguere su tutti i pendii attorno ad Olympos le note «terrazze» (qui le chiamano “lourìa”), che rimandano ai decenni passati, all’epoca cioè in cui la popolazione locale assicurava la propria sussistenza alimentare coltivando anche le zone più impraticabili.
La parte settentrionale di Karpathos presenta zone di rara bellezza naturale e habitat che accolgono specie rare della fauna e della flora.
Il versante settentrionale di Karpathos assieme all’isola di Sarìa è considerato come uno degli habitat più importanti di Grecia per la presenza di molte specie rare ed endemiche di flora e di fauna, molte delle quali si incontrano solo qui ed in nessun’altra parte del mondo. Per questo motivo, la parte settentrionale di Karpathos e Sarìa fanno parte della rete Natura 2000 (rete delle aree ecologiche europee).